IL FIUME
Nasce un bambino, il mondo lo accoglie
Trova la pelle e perde le piume
Trova le mani e perde le foglie
Diventa uomo e trova il suo FIUME
Fiume che nasce nella SORGENTE
Gocce di voce nel buio profondo
Bocche di mamme che cantano lente
Chiamano i figli, che vengano al mondo
Si fa TORRENTE il Fiume bambino
Scalpita i piedi e frulla le mani
La mamma gioca con quel pesciolino
Il circo magico dei corpi umani
Poi il Fiume cade nella CASCATA
Salto del cuore in un gran scintillìo
Ora la mamma si è un pò allontanata
lei è più bella, se io son più io
Ed ora il Fiume ha una bella CORRENTE
Che porta cose, che corre, che viene
La mamma mostra quel flusso potente
Si chiama mondo, e ci appartiene
Il Fiume cresce, accoglie AFFLUENTI
Le mamme escono, vanno al lavoro
Altri mi portano i loro torrenti
Io....tu....noi....loro
Ed è la FOCE, ma non può finire
I figli vanno nel mare del mondo
Perché ogni Fiume che sembra sparire
Diventa solo più largo e profondo
(B.Tognolini)
Tratto dal libro "Gocce di voce"- Fatatrac
Questa poesia può essere uno spunto di riflessione proposta dalle educatrici verso i genitori di quei bambini che stanno affrontanto il momento dell'ambientamento al nido: qui il bambino viene visto come un fiume che nasce, cresce e si sviluppa; la separazione tra genitori e figli è un momento significativo per la crescita del piccolo, perché gli permette di socializzare,di essere competente, attivo, di scoprire le sue abilità,di essere autonomo, di valorizzare la relazione con mamma e papà.
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